BUON APPETITO

una produzione COMPAGNIA GENOVESEBELTRAMO

UN FUTURO DI OTTIMISMO FORZATO E INDOTTO

E’ IL TEMA PRINCIPALE DI ‘BUON APPETITO’

crediti

Drammaturgia
Michele Perriera
Regia di
Savino Genovese
Interpreti
Viren Beltramo ed Ettore Scarpa
Scenografia di
Massimo Voghera
Costumi di
Elena Gaudio
Elaborazione video di
fannidada
Aiuto regia
Fabio Renis
Assistente regia
Sara Chieppa
Riprese e montaggio video
Moviebites e Omegaworks
Scenotecnica
Renato Ostorero e Vanni Coppo
Assistente ai costumi
Francesca Cibischino
Realizzazione robot
Marco Renis
Supporto tecnico
Associazione Culturale Citofono numero uno
Ufficio stampa
Paola Maritan

Nota di regia

In un futuro prossimo, vicino o lontano, non è dato sapere, un uomo e una donna si incontrano in una trattoria stile all you can eat, dove avvengono tutti i loro incontri. 

Entrambi sono stati sposati, entrambi hanno figli e saranno proprio questi gli argomenti principali delle loro conversazioni.

I due vivono in un mondo nel quale è vietato essere tristi o malinconici e per mantenere il tasso richiesto di allegria, tutti assumono delle pillole per mantenere stabile il proprio grado di ottimismo. Nel momento in cui queste pastiglie non dovessero risultare sufficienti, una sorta di esperto digitale ha il compito di intervenire per correggere la situazione, con una vera a propria iniezione di felicità. 

Un futuro distopico dove le relazioni umane faticano ad instaurarsi e quando ciò avviene hanno sempre l’obbligo di virare sui toni della felicità e dell’allegria. 

Un mondo che si fonda sull’apparire: dove l’essere umano è controllato e l’individualità, con la sua complessità di sentire, non solo non è riconosciuta come valore ma è fortemente contrastata. Un appiattimento che investe ripetutamente sentimenti ed emozioni. I due protagonisti, apparentemente nel pieno di una storia amorosa, faticano a trovare le corde per esprimere questo sentimento. Una sorta di favola nera in cui gli esseri umani sono circondati da un manipolo di video e robot che interagiscono continuamente con loro. Un mondo dove si mangia in continuazione, dove le relazioni si consumano davanti a un piatto e dove l’ossessione per il cibo è continuamente presente, un mondo inoltre, dove le preoccupazioni di una madre e di una donna, vengono puntualmente trascurate e minimizzate.

Estratto dalla recensione di Maura Sesia, pubblicata su Sipario il 18 febbraio 2019

Buon appetito di Michele Perriera, allestito dalla compagnia Genovese-Beltramo, con Ettore Scarpa e Viren Beltrano e la regia di Savino Genovese, è uno spettacolo di ricchezza speciale. Di temi, significati, suggestioni, lungimiranze, dolori, emozioni, pensieri. Perriera fu fondatore del Gruppo ’63, della compagnia Teatés e direttore della collana teatrale di Sellerio; scrisse Buon appetito nel 1998 immaginandolo ambientato in un lontano e deprimente futuro. La fantasia dell’autore siciliano si è dimostrata vicina alla nostra attualità. Genovese ha adattato la pièce riducendola a due soli personaggi e mantenendone intatte le inquietudini, addirittura ampliandole con immagini di forte impatto. Quadri scenici in cui i due sembra che fatichino a muoversi, come se l’atmosfera influisse sulla loro vitalità minandola. Si tratta di una coppia, che si incontra in una trattoria, dove i camerieri appaiono in video, i cibi fuoriescono da una ruota e sono semini, crocchette e ostie rosate, orribilmente sani. Entrambi sono divorziati con figli, lei ha un rapporto conflittuale con l’ex marito a cui vorrebbe sottrarre completamente l’adolescente Alice, ma la rabbia e la tristezza non sono contemplate, la società dittatoriale vieta i dissapori e impone l’ottimismo a suon di pillole, iniezioni, manipolazioni, violenze; per mantenere l’ordine alcuni robot-spia denunciano all’autorità i cali di allegria. Scarpa e Beltramo recitano bene in uno palco minuscolo ma allestito con cura, grazie alla scenografia di Massimo Voghera, ai costumi di Elena Gaudio e alle tante altre feconde collaborazioni.”

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