IO SONO LA LUNA

 

Percorsi sull’obesità

“Io sono la luna, in semifinale al Roma Fringe Festival, è un’ondata di tenerezza. Il principale merito dello spettacolo è senz’altro la capacità di trasformare il disagio in pura poesia.”

(tratto dalla recensione di Maria Lucia Schito)

Io sono la luna

Scritto e diretto da Savino Genovese

Con Viren Beltramo e Savino Genovese

Costumi Roberta Vacchetta

Suoni Max Bellarosa

Io sono la luna

Lo studio ha debuttato il 10 ottobre 2009 con il patrocinio di: Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Settimo Torinese, Fondazione Ecm, Asl TO4, Altroconsumo, Progetto Obesità Piemonte delle Molinette, Movimento difesa del cittadino.

Lo spettacolo definitivo ha debuttato il 17 dicembre 2010 al Teatro Garybaldi di Settimo T.se, da allora vanta numerose repliche sul territorio nazionale, sia in rassegne di teatro per adulti che in repliche per ragazzi delle scuole medie e superiori. 

L’intero contenuto dello spettacolo è stato approvato sia da un comitato di medici specialisti e psicologi qualificati nel settore dei disturbi alimentari che da un numeroso pubblico di persone affette da obesità.

Lo spettacolo ha ricevuto numerosi riconoscimenti (vedi sotto) ed è stato presentato dall’Altroconsumo in occasione dell’EXPO 2015.

Da aprile 2014 lo spettacolo è disponibile anche in lingua inglese. 

NOTA DI REGIA

“Perchè fare uno spettacolo sull’obesità? Siamo davvero così ciccioni, così sfacciatamente grassi? Forse dovreste fare uno spettacolo sul sovrappeso, mi disse una volta un amico. Perché? Chiesi io. E lui, perché “obesità” è una parola troppo grossa. Obesità è una parola troppo grossa, beh non c’è che dire, il mio amico aveva ragione. Obesità è una parola pesante da ascoltare, è un argomento ingombrante, meglio non menzionarla affatto, perché parlarne? Pensavo: “L’obesità non mi appartiene, non ne sono toccato, posso guardarla dal di fuori, con un occhio distaccato”. In seguito, durante lo studio dell’argomento e la stesura del testo, mi sono reso conto che “l’obesità” mi appartiene, anzi appartiene a tutti. Tutti ne siamo contagiati.  Dall’infanzia all’adolescenza, dall’età adulta alla vecchiaia. In quello che mangiamo, nei rapporti con gli altri, nel modo in cui viviamo”

estratto

“Io sono la luna” ecco cosa dicevo ai miei compagni di classe il giorno di carnevale del 1988. Volevo fare la luna. Avevo creato
una sorta di enorme palla gialla. Era fantastica. L’avevo fatta tutto da solo. Mi ci sono infilato e mi sono anche truccato come
Pierrot per sembrare malinconico. Come la luna. Avevo fatto anche qualche cratere qua e là. Era un costume perfetto. Mi ero
messo d’accordo con Melania, la mia compagna di banco: se io avessi fatto la luna lei avrebbe fatto il sole. E così andò. Ma
quando stavo per uscire, tutto tronfio nel mio costume, mio padre mi disse:
“Perché sei vestito come zio?”
“Ma io sono la luna” dissi. E mio padre fece un sorriso e mi salutò. Avrei dovuto capirlo ma non ci feci caso ed andai al
carnevale dove ad aspettarmi c’era la gara per il miglior costume.
“Io sono la luna” e ci credevo.
“Bello questo costume da ciccione” disse un mio compagno di classe
“Non sono vestito da ciccione” dissi.
“Che lardo ragazzi!” intervenne un altro. Non era possibile, erano tutti talmente convinti che il mio fosse il costume dell’obeso
che ne fu convinta anche la giuria e alla fine mi fecero vincere.
“Il premio per il miglior costume di carnevale 1988 va a Sergio Imparato, un applauso! Caro Sergio, ti sei ispirato a qualche
personaggio del paese per il tuo costume?” mi chiese la presentatrice.
“No” risposi io.
“E’ un personaggio inventato?”
“Sì”
“E come si chiama?”
“Il ciccione lunatico”.
Però io volevo fare la luna.

 

dati sull’obesità

“In Italia oggi, ci sono 5.800.000 persone obese e 20.500.000 persone in sovrappeso. Nel mondo oggi, ci sono
300.000.000 di persone obese e più di 1 miliardo di persone in sovrappeso. Il sovrappeso e l’obesità costituiscono
uno dei più importanti problemi di salute pubblica per l’uomo del terzo millennio. Non c’è nessuna nazione al
mondo in cui l’obesità non sia in aumento. L’epidemia si propaga a gran velocità. E la cosa più spaventosa è che
fino ad ora nessuno è riuscito a fermarla.”
(Stephen Roessner, Presidente dell’Associazione Internazionale Studi sull’Obesità)
“In Italia oggi, muoiono 57.000 persone all’anno per obesità e l’obesità costa allo Stato 23 miliardi di euro all’anno.”
(Rapporto sull’obesità, Istituto Auxologico Italiano)
” Nel mondo muoiono di fame 800 milioni di persone all’anno e più di 1 miliardo di persone all’anno muore per
cattiva alimentazione.”
(William Reymond,Toxic, Ed. Nuovi Mondi)
” Il 24% dei bambini italiani sono in sovrappeso e il 13% sono obesi. In Piemonte 3 bambini su 10 presentano un
eccesso di peso.”
(ASL TO4, Okkio alla Salute)

recensioni

” Lo spettacolo mi ha toccato molto, da ex-obesa ho rivissuto tante situazioni e ingiustizie del passato. Loro lavorano con i “gonfiabili”, li hanno letteralmente montati addosso e durante ogni parte di spettacolo ingrassano e dimagriscono a vista d’occhio! Fosse così facile… che bello sarebbe. Le situazioni che presentano sono “reali”, nel senso che chi soffre di obesità spesso le vive nel quotidiano. (…) Trovo che sia portato in scena con la sensibilità di chi ha cognizione di causa e capisce cosa e come si vive da obesi.”
Rossana Rossi, tratto dalla rivista dell’ASIPAO (Associazione della Svizzera Italiana Persone Affette da Obesità)

Vi è una soluzione alla questione obesità? Forse sì, ma non è lì che va a parare GenoveseBeltramo. La volontà non era quella di mettere in scena uno spettacolone moraleggiante, che additasse lo spettatore come peccatore e la compagnia come la luce che viene ad elargire la cura universale al peccato.La volontà era quella di creare un’occasione per informare su di un problema spinoso, troppo spesso trascurato e sempre più pericoloso per la realtà in cui viviamo.
In questo modo lo spettatore viene spinto a riflettere sull’obesità, a smettere di ignorarla e a cercare una sua personale soluzione al problema, partendo, magari, da quella che GenoveseBeltramo hanno trovato per loro, l’amore.”
(tratto dalla recensione di Paolo Radin)

“Io sono la luna, in semifinale al Roma Fringe Festival, è un’ondata di tenerezza. Il principale merito dello spettacolo è senz’altro la capacità di trasformare il disagio in pura poesia. I costumi che ingombrano i movimenti dei due attori creano movimento scenico col loro gonfiarsi e sgonfiarsi, e alla fine Sergio e Melania sembrano quasi “fluttuare” nonostante l’ingombro.  Ma non solo: con grande leggerezza (in contrasto col “peso” dei protagonisti e dei loro bagagli) si cerca di far passare il concetto che “siamo tutti obesi” di qualcosa, non necessariamente di cibo, e che buona parte delle responsabilità dello stato di una persona obesa non siano da attribuirsi a cattiva volontà ma ad educazione, malattia, grettezza della società in cui viviamo.  Io sono la luna dimostra che si può fare teatro sociale con modestia e levità, se si hanno buone idee e bravi attori a disposizione.”
(tratto dalla recensione di Maria Lucia Schito)

“Due amici, Sergio (Savino Genovese) e Melania (Viren Beltramo), lui obeso in infanzia e lei in età adulta, raccontano due prospettive differenti di un male comune. Un atto di denuncia che ricerca le cause più profonde nelle dinamiche familiari, relazionali e nei meccanismi economico-finanziari.  Le loro fragili prospettive sono punto di partenza di un più complesso sviluppo drammaturgico incentrato su testimonianze, dati e studi. Il duo Genovese-Beltramo denuncia una ferita che ha radici tutte italiane, con tanto di statistiche alla mano (per esempio, 44 italiani su 100 sono affetti da obesità e gravano sulla spesa sanitaria nazionale). Il retaggio del dopoguerra e il conseguente “boom economico” sono fattori edificanti del radicarsi di questa piaga sociale. L’abbondanza assume toni imperativi e determina status sociali. La rivalsa rispetto allo stato di povertà si trasforma in una condizione di sudditanza al consumismo. L’artefice del processo persuasivo è la televisione, la scatola subdola che agisce sull’inconscio dell’adulto e sul desiderio del bambino. Sulla base di tali congetture, i due brillanti interpreti, tra momenti di effervescente comicità e frangenti di amara consapevolezza, catturano totalmente lo spettatore. Obesità è una parola “ingombrante”, svela sovrabbondanze emotive e sociali. Romantico, malinconico, divertente, toccante e forse inaspettato, ”Io sono la luna”, scritto e diretto da Savino Genovese, è un percorso dentro e fuori l’obesità.”
(recensione di Caterina Matera)

“È uno spettacolo che ha il merito di informare. La vicenda è quasi uno spunto per trattare il tema dell’obesità: due ragazzi si conoscono ai tempi della scuola e si innamorano. Negli anni dell’infanzia, il ‘ciccione’ che subisce discriminazioni è lui, che tuttavia, in età ormai adulta, finalmente riesce a dimagrire. Negli anni della maturità invece è lei, una speaker radiofonica dalla voce stuzzicante che subisce una serie di delusioni compensate attraverso l’assunzione continua di dolci e zuccheri vari, a diventare ‘cicciona’ La trasmissione radiofonica notturna diviene perciò un intelligente pretesto per fornire dati, statistiche e rilevazioni d’indagine intorno alla questione, serissima, dell’obesità in tutte le sue sfumature. Brioso e lodevole al tempo stesso.” (recensione di Vittorio Lussana, disponibile su Periodico italiano magazine.it)

“Uno spettacolo toccante, leggero e pesante allo stesso tempo. Dove viene affrontato con onestà e senza retorica la problematica dell’Obesità  durante l’ adolescenza.”
(tratto dalla recensione di Valentina Versino, disponibile su La nouvelle vague.it)

“Lo spettacolo ci trasporta attraverso aneddoti di vita vissuta ed episodi di pura invenzione in quello che è la quotidianità vista attraverso gli occhi di un obeso. Lo fa partendo dallo spunto di un costume di carnevale e infatti i costumi sono l’elemento scenico prioritario di questa pièce, per parlarci di un tema spinoso come l’obesità. Maiscelta fu più giusta, visto che l’obesità è un male che innanzitutto si vede.”
(Maura Sesia)

“Muovendosi di continuo sul confine tra realtà e fantasia, Savino Genovese e Viren Beltramo prendono per mano lo spettatore per condurlo in una ricognizione, tra il serio ed il faceto, tra l’ironico ed il grottesco, all’interno dell’universo della ciccia: una pagina autobiografica offre lo spunto per un racconto in cui si alternano, con levità e disincanto, aneddoti di vita vissuta a micro storie inventate.”
(Teatroteatro.it, Roberto Canavesi)

“Uno spettacolo ricco di immagini, situazioni divertenti, precisi monologhi brillanti, toccanti o esilaranti degli attori sul palco, che con una scena praticamente spoglia ci fanno assaporare un altalenarsi di sensazioni dense, il tutto condito da una sensuale voce radiofonica che esprime il nostro Punto di Godimento Personale, snocciolando informazioni sull’obesità e sulla nostra inconsapevole ipernutrizione non solo alimentare, ma anche mediatica. Uno spettacolo leggero e profondo insieme, di una straordinaria umanità su di un tema difficile, dotato di una specificità propria, un modo nuovo, fresco e vivo di arrivare al cuore e alle menti degli spettatori, quasi un nuovo genere teatrale.”
(tt-torinoteatro.blogspot.com)

Intervista video su LNV Magazine

RICONOSCIMENTI E PARTECIPAZIONI

  • Presentato dall’Altroconsumo all’EXPO2015.
  • Presentato dalla Rete Teatrale Aretina nel 2015 per il progetto “Il teatro fa bene alla salute”.
  • Uno degli spettacoli più visti e apprezzati del Torino Fringe Festival 2015.
  • Utilizzato, nel marzo 2014, dalla Radio Televisione Svizzera, nel programma Falò, per un documentario sull’obesità, distribuito su scala nazionale.
  • Finalista al Premio del Teatro de Linutile 2013 di Padova, sezione adulti.
  • Finalista al 32° Festival Nazionale di Teatro Ragazzi di Padova.
  • Semifinalista al Roma Fringe Festival 2013.
  • Presentato alla ASIPAO di Bellinzona nel 2011.
  • Segnalato all’unanimità dalla giuria del Festival Giocateatro 2011 della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani di Torino per l’elevata qualità artistica del progetto. 

Se vuoi maggiori informazioni sullo spettacolo